Si è tornati a parlare in senato riguardo alla riapertura del casinò di Taormina ed anche in merito alla possibilità di aprire nuove case da gioco sul suolo italiano e questo grazie anche al disegno di legge presentato dal senatore forzista Scillipoti e che ha trovato una certa apertura rispetto a quanto accaduto nei precedenti tentativi di portare all’attenzione questo argomento.
Non solo Taormina, ma anche San Pellegrino Terme, Palermo ed altre località
E’ ben evidente guardando a quanto accade in altri paesi e senza dover andar troppo lontano basta osservare la Slovenia che possiede diverse case da gioco sparse sul territorio che sono in grado di attirare turisti da ogni dove, che alla fine non si limitano ad immettere denaro nelle casse delle case da gioco, ma che ravvivano l’economia grazie alle spese compiute dai giocatori anche presso tutti gli altri servizi accessori.
Non è ben chiaro da capire ed ormai anche esponenti di quasi tutti gli schieramenti politici continuano a sottolinearlo, il motivo che impedisce al nostro paese di avere più casinò, magari posti in alcune località chiave che potrebbero così ulteriormente alimentare l’economia locale, dar vita a nuovi posti di lavoro e rendere dura la vita alle bische clandestine che ancora esistono specialmente nelle zone del territorio lontane dai casino nazionali.
A favore della riapertura del casinò di Taormina anche il sindaco del paese Elgidio Giardina che sottolinea come lo splendido comune affacciato sul mare di Sicilia sia pronto a riattivare la casa da gioco in brevissimo termine qualora venisse data l’autorizzazione e di come essa potrebbe dare respiro ad una terra che ha molto da offrire, ma il cui potenziale non è ancora stato completamente espresso.
La dichiarazione del primo cittadino di Taormina si aggiunge alle tante altre rilasciate nel corso degli anni dagli amministratori di diverse località dello stivale che invocano a gran voce la possibilità di avere un casinò sul proprio territorio.