Sono i rappresentanti del Fronte Nazionale Siciliano, partito progressista nato per difendere l’identità degli abitanti dell’isola a chiedere a gran voce che non solo venga riaperto il casinò di Taormina, ma che venga concesso di aprire altri due casinò in Sicilia, in quanto ciò consentirebbe di regolarizzare i flussi turistici durante tutto l’arco dell’anno, come peraltro già accade in tutte le location dotati di una casa da gioco.
Dei casinò in Sicilia se ne sta parlando, ma per ora si cominci da Taormina
Il FNS sottolinea come in materia di casinò, l’isola sia sempre stata discriminata e come la chiusura del casinò di Taormina sia da considerarsi un vero e proprio scandalo voluto dai poteri forti che sono susseguiti al governo negli ultimi sessant’anni e che solo in questi giorni con la proposta di legge presentata in senato sulla questione Taormina, forse potrà presto trovare giustizia.
Il partito però non si limita alla riapertura della casa da gioco chiusa negli anni sessanta, ma sostiene che ci sarebbe spazio per aprire almeno altri due casinò in Sicilia che avrebbero un forte impatto sull’economia regionale e che andrebbero, almeno in parte, a restituire parte di ciò che negli anni è stato negato agli abitanti dell’isola. Una lotta dei poteri forti, quella che secondo il FNS è andata a svilupparsi negli anni e che ha impedito che almeno fosse riaperto un casinò in Sicilia e che dopo ciò che si è detto in senato, si spera possa diventare realtà.
Da male assoluto a soluzione di tutti i mali, ecco come è cambiata la visione sull’azzardo
Si è sempre sparato da zero contro i casinò indipendentemente dal fatto che siano terrestri o online. I media generalisti non hanno mai perso l’occasione per cercare del marcio anche dove non c’era ed anche la stessa politica ha sempre sfruttato l’argomento del gioco per tentare di sensibilizzare i potenziali elettori durante le campagne elettorali ed ora da ogni angolo del paese arriva un messaggio completamente in contro tendenza che vedrebbe proprio i casinò come soluzione a parte dei problemi di un’economia che continua a mostrarsi in difficoltà. Un controsenso? Certo! Come tanti se ne vedono in Italia e forse il vero male nel bel paese non è il giocare o il non giocare, ma il fatto di non essere mai in grado di avere una posizione che si mantenga coerente ma che ci si pieghi in una direzione piuttosto che un’altra in funzione di come tira il vento.