Sembra non aver fine il periodo nero per Macao che di mese in mese sembra perdere sempre più quel fascino di Las Vegas d’Oriente che tanto l’ha resa famosa, ma ormai di tutto quel brillare è rimasto ben poco e di quel poco probabilmente resterà ancora meno visto che un nuovo divieto si è abbattuto sui casinò nei quali sarà vietato fumare anche nei privè.
Il divieto di fumo nei privè ridurrà gli incassi fino al 15%
Non stiamo parlando di una Macao in salute, per la quale un calo delle entrate del 15% possa essere sostenibile e colmabile con un po’ di impegno e qualche nuova iniziativa, ma di una città che in seguito al primo divieto di fumo per le aree comuni dei casinò ed in seguito la terribile legge anticorruzione di gennaio che ha ridotto i fatturati di ulteriori due terzi, farà non poca fatica ad attutire il colpo.
Perchè tutto questo accanimento contro Macao? Pare proprio che la città dell’azzardo in territorio cinese non piaccia affatto al governo locale, al contrario sappiamo per certo che ai cinesi e agli orientali in genere, giocare piace e piace tanto. Forse proprio da qui nasce la volontà di smussare un po’ il fenomeno trasformando il paradiso del giocatore in qualcosa di meno confortevole, creare condizioni che facciano desistere i cittadini dall’andare a giocare al casinò. Il vero problema è che così facendo si perdono pure i turisti, che cercheranno altri luoghi dove poter spendere i propri soldi in totale libertà.
Non abbiamo nulla contro le leggi cinesi, ci mancherebbe: la corruzione è una piaga per ogni società moderna e il fumo è dannoso alla salute, ma sicuramente si sarebbero potuti adottare metodi un po’ più morbidi con l’obiettivo di agire direttamente sulle fonti dei problemi ed evitando di “sparare nel mucchio” dove i primi a farsi veramente male sono purtroppo i dipendenti delle case da gioco: in tanti hanno già perso il lavoro e sicuramente questa nuova battuta d’arresto, in un periodo in cui ancora i grandi gruppi presenti a Macao si stavano leccando le ferite, provocherà nuovi licenziamenti e quella terra promessa che aveva dato lavoro e benessere a tante famiglie rischia di trasformarsi dalla Las Vegas d’Oriente alla Atlantic City cinese: un finale davvero nefasto.