Il guanto di sfida è lanciato. I quattro casinò della nostra penisola aprono la guerra ai circoli di poker e soprattutto a quei clubs che con frequenza settimanale mettono in piedi tornei con garantiti stellari. Insomma, quel fuoco che per tanto tempo è covato sotto traccia, adesso sta divampando e il 17 novembre ci sarà un summit decisivo a Milano, con i quattro casinò da una parte e Federgioco dall’altra, come riportano i colleghi di Gioconews.it. Le premesse sembrano davvero quelle di una battaglia senza esclusione di colpi.
La storia dei circoli in Italia
Fin dal 2006, ovvero l’anno in cui il gioco è esploso in Italia, abbiamo assistito a varie dispute. Circoli vs Tribunali e conseguenti sentenze a favore dei circoli stessi, tranne casi in cui è stato accertato che non si trattava di mero poker sportivo. Detto questo ci sono tre sentenze della corte di cassazione, che riconosce il poker in modalità sportiva non illegale, ma come un gioco d’abilità. Per tanto, soprattutto dopo la circolare del 2009 che per quasi un anno ha obbligato i circoli a rimanere chiusi, i vari clubs hanno riaperto e tranne sporadici casi non si è più assistito ad incursioni delle forze dell’ordine.
Anche nei casi dove questi sequestri sono avvenuti, il tutto si è risolto nel giro di poche settimane a favore dei circoli stessi con le conseguenti riaperture. Ovviamente stiamo parlando di casi in cui l’intervento delle forze dell’ordine sono avvenuti durante le fasi di un torneo e non per quanto riguarda episodi relative a partite di cash game, o peggio ancora a vere e proprie bische. In quel caso i sigilli sono rimasti alle porte.
Come si è espressa la Corte di Cassazione sui Circoli
La funzione dei circoli dove si pratica poker sportivo, è ammessa dalla Corte di Cassazione, se gli stessi circoli propongono tornei con buyin accettabili e di non eccessive dimensioni. Un parametro parecchio soggettivo se vogliamo, ma che fa capire che non vengono tollerati buyin che superano quelli che sono anche i limiti imposti online per le pokerroom.it. Meglio ancora se queste iscrizioni rappresentano dei veri e propri low buyin. Prezzi modici, ma in assenza di una vera e propria legge che regolamenti il gioco live, questa soggettività nel proporre buyin è davvero variegata.
Non solo, ma ormai quasi tutti i circoli contravvengono anche alla legittimità imposta dalla Corte di Cassazione, per quello che concerne il discorso dei re-entry. Sulla carta non sarebbe tollerati. In pratica è concessa la sola soluzione del freezeout, con divieto assoluto di rebuy, re-entry ed addon. Negli ultimi anni poi, è esplosa la moda dei tornei garantiti, sui quali manca l’indicazione della stessa Corte di Cassazione. Garantire un montepremi cospicuo, per attirare più giocatori possibili. La stessa identica cosa che avviene da tempo anche nei casinò
La guerra dei Garantiti
Ma sono stati proprio quest’ultimi a far traboccare un vaso già pieno da tempo. Infatti quelle che erano all’inizio solo delle campagne di marketing per avvicinare le persone al gioco e ai vari clubs, con il passare del tempo hanno assunto non solo una cadenza quasi settimanale, ma sono diventate delle vere e proprie sfide a suon di garantiti sempre più alti per accaparrarsi i giocatori. In molte città si è passati dai 5 mila euro garantiti di appena due anni fa anche a 200.000 bigliettoni assicurati nel montepremi, con clubs confinanti che giocano appunto sul rialzo dei garanti stessi per soffiarsi giocatori.
Tutto questo, attraverso buyin non propri modici e attraverso formule come re-entry o rebuy. Di fatto la situazione è sfuggita di mano, sia a chi organizza, ma anche a chi dovrebbe controllare pur in assenza di una legge che una volta per tutte legalizzi il gioco live nei circoli. Questa situazione di garantiti sempre più alti, ha fatto esplodere la rabbia dei casinò.
A Milano il 17 novembre
Ecco quindi che i quattro casinò Italiani hanno chiesto ed ottenuto un confronto con Federgioco a Milano per il 17 novembre. Non sono ancora chiari gli argomenti specifici che verranno trattati in questo summit, ma certo non saranno carezze da parte delle storiche case da gioco italiane, nei confronti dei clubs. Quei circoli, accusati di sottrarre giocatori ai casinò stessi. Qui però vien da dire che i numeri fatti registrare ogni fine settimana nei casinò per i tornei di poker, sembrano non risentire della presenza dei circoli. Insomma il poker live dei casinò non è mai stato così fiorente.
Vedremo quindi che cosa uscirà da questo summit, nella speranza che esso possa essere l’anello di congiunzione verso la realizzazione della legge sul gioco live al di fuori dei casinò. Una legge che è attesa da 10 anni, ma che mai ha visto la luce. Come i casinò hanno diritto di reclamare la propria tutela, anche i circoli hanno lo stesso diritto di essere riconosciuti una volta per tutte. Certo se un giorno si arriverà alla realizzazione della legge, sarebbe opportuno poi stabilire ruoli e competenze, che non vadano ad intralciare il lavoro ne di una parte (casinò) e ne dell’altra (circoli).