Il business è business! A questo avranno sicuramente pensato i vertici di Amaya nel momento dell’acquisizione di Pokerstars ed infatti è ben evidente come la nuova proprietà abbia fin da subito iniziato ad apportare delle modifiche alla natura del brand, che da semplice poker room sta diventando sempre più una piattaforma multigioco e l’ultima notizia legata all’introduzione delle scommesse sportive e del casinò live nel mercato italiano non fanno altro che confermare la cosa.
Pokerstars ha scelto la rotta giusta?
Senza volerci allargare al panorama internazionale, è ben evidente come il poker nel nostro paese stia attraversando un periodo difficile e che dopo gli anni d’oro legati alla novità, stia puntando ancora al ribasso e ancora non si sa quando il mercato andrà ad assestarsi ed ecco che, dopo la recente introduzione dei giochi del casinò online, la società annuncia l’introduzione delle scommesse sportive e del casinò live online, questi ultimi molto amati dai giocatori italiani.
Un cambiamento davvero importante per un’azienda che nelle sue ultime campagne pubblicitarie aveva adottato lo slogan: “Noi siamo il poker!“. Di sicuro farà bene a Pokerstars incrementare l’offerta sul breve termine, ma questa scelta non rischia di far perdere credibilità agli occhi della comunità dei giocatori di poker? In una situazione di monopolio come quella italiana, probabilmente no e a questo i manager di Amaya ci avranno sicuramente pensato.
Il profitto prima di tutto
Prima del cambio di proprietà si avvertiva da parte dell’azienda una certa attenzione nei confronti dei giocatori professionisti, i quali venivano premiati. In poche parole, all’azienda interessava sì far soldi, ma anche mantenere viva la passione per questo gioco, ma con la nuova gestione le cose sono cambiate e parecchio.
La room della picca punta sempre più su format di poker simili alle slot machine (vedi spin&go) e cerca in ogni modo di disincentivare i professionisti a giocare, limitando ad esempio l’uso dei software di supporto. Perchè? La risposta è presto data: perchè i giocatori occasionali non devono essere spennati velocemente dai campioni, molto meglio che consumino lentamente il proprio credito pagandolo in rake. Nel primo caso la room guadagna poco e perde tanti giocatori velocemente, mentre nel secondo tutti i soldi persi finiscono nelle tasche di Pokerstars.
E’ questo un modello sostenibile? Certo che sì! Meno professionisti significa avere più vincitori occasionali che continuano a giocare e a pagare commissioni all’azienda e se qualcuno può storcere il naso, ricordiamo che il business è business!