Siamo in un periodo storico in cui il falso regna sovrano: dalle copie false dei prodotti griffati, ai falsi invalidi e oggi si aggiunge a questa lista anche il falso povero che gioca al casinò. E’ accaduto a Marghera dove le forze dell’ordine hanno smascherato un cinquantenne che se la passa decisamente meglio di quanto crede il comune della sua città che da anni gli sta passando un sussidio economico per far fronte ad una situazione economica difficile.
I sussidi del comune vanno a Ca’ Noghera
Nessuno si era accorto di nulla e forse ciò mai sarebbe venuto a galla se non fosse stato per una lettera anonima recapitata ai servizi sociali del comune che subito ha convocato l’uomo per avere spiegazioni. Il finto povero non è riuscito tuttavia a fornire spiegazioni plausibili e sul fatto si sta indagando e per l’uomo oltre all’interruzione dell’erogazione del sussidio potrebbe anche scattare una ben più grave denuncia per falso.
Dai primi controlli sarebbe emerso che sul conto corrente dell’indagato sarebbero stati effettuati depositi per quasi 50.000 euro e se questo non bastasse risulta essere un regolare frequentatore di slot machine e roulette nelle sale di Ca’ Noghera.
Una riforma nella gestione dei sussidi del comune
Questa situazione si è potuta verificare anche a causa della cattiva gestione dei sussidi offerti dai comuni veneziani. Non esiste un unico database in cui vengono catalogati tutti i sussidi offerti e questo consente a ciascun assessorato di agire in maniera autonoma senza che questo possa sapere in maniera rapida e automatica se sono già stati attivati sussidi nei confronti di un particolare soggetto. Verrà quindi costituita una anagrafe unica e facilmente consultabile e sopratutto verranno programmate, per gli aventi diritto al sussidio, delle attività mirate al reinserimento nel mondo del lavoro.
Di certo il furbacchione pensava di poter continuare ad agire indisturbato, ma questa volta è bastato il senso civico per congelare una situazione che al momento non aveva precedenti.