Vi avevamo appena parlato dello spiraglio apertosi riguardo la riapertura dei casinò di San Pellegrino e Taormina, ma a quanto pare le cose sono state nuovamente insabbiate e di quel progetto sperimentale che voleva proprio i due storici casinò chiusi dalla notte dei tempi riaprire nuovamente, torna ad essere solamente un miraggio.
La delega per il riordino del gaming scaduta
Poteva essere una svolta epocale ed invece siamo nuovamente punto a capo. Con il governo che ha lasciato scadere la delega per il riordino del gaming tutto cambia, anzi, tutto resta esattamente come è stato fino ad oggi. Tanta amarezza per gli amministratori locali di San Pellegrino Terme che avevano già iniziato progetti sul territorio al fine di poter ottenere il meglio dalla riapertura del casino e che si vedono nuovamente con in mano un pugno di mosche.
Secondo il parlamentare Fontana di Forza Italia, la riapertura dei casino di San Pellegrino e Taormina oltre al rilancio economico dei territori coinvolti, avrebbe potuto convogliare il gioco in aree ben controllate, dando una mano a controllare con più attenzione il fenomeno della ludopatia, sempre più incontrollato a causa delle slot machine presenti ormai in ogni dove.
L’altro punto chiave si legava anche ad una vera riorganizzazione della gestione dei casinò, passando ad una gestione privata sotto il diretto controllo dello stato e ciò avrebbe sicuramente portato le nuove sale da gioco a produrre un utile. Invece l’Italia è l’unico paese in cui lo stato deve coprire i debiti dei casinò che non riescono a tenere il bilancio in positivo a causa di una cattiva gestione di costi ed offerta.
Sconcertato Vittorio Milesi, sindaco di San Pellegrino Terme che ha manifestato apertamente disprezzo e amarezza. I cittadini ormai ci credevano e si prospettava per il piccolo comune della Val Brembana una grande opportunità di crescita e sviluppo che purtroppo è stata soffiata via in un attimo.
Intanto tutti i cittadini italiani sono vittime di un sistema in cui ciascuno è costretto a pagare per i casinò anche senza giocarci e questo perchè per stravolgere un settore che macina denaro e genera perdite, probabilmente si dovrebbero andare a toccare troppi interessi ed interessati e “per il bene di tutti” si preferisce lasciar tutto come sta.