L’ondata negativa pone le sue radici lontano nel tempo, quasi dieci anni fa quando nel 2007 i casinò svizzeri hanno iniziati a perdere clienti per continuare con questo trend fino ad oggi con gli ultimi dati relativi al 2014 che fanno registrare un ulteriore calo del 5% che porta dall’inizio delle flessione 8 anni fa ad un calo complessivo di circa il 30% degli incassi ed è ora di cercare soluzioni per rimettere in piedi un settore che da solo ha portato nelle casse dell’erario ben oltre 5 miliardi di euro in tasse e tributi.
Il giocatore sceglie per il suo interesse
Di certo quanto detto sopra è una diretta conseguenza delle regole sempre più restrittive imposte dai 21 casinò elvetici che hanno portato gli appassionati di gioco d’azzardo ad orientarsi vero strutture estere oppure, ancor più comodamente, di giocare online comodamente da casa senza dover affrontare viaggi e spostamenti e sopratutto restando nell’anonimato e nella privacy della propria casa.
Ora le cose stanno per cambiare
In funzione della situazione difficile vissuta dall’intero settore che ha portato anche alla perdita di tantissimi posti di lavoro si sta pensando di stravolgere le condizioni attualmente in vigore al fine di far sì che i giocatori possano far ritorno in massa nei casinò svizzeri, portando le entrare per lo stato a crescere nuovamente e a veder la nascita di nuovi posti di lavoro o per meglio dire alla riattivazione dei quei posti di lavoro che si era stati costretti ad eliminare per mancanza di fondi, come ad esempio è successo di recente al casinò di Lugano che, in seguito alle difficoltà economiche, si è visto costretto a ricorrere ai licenziamenti.
Oggi comanda il cliente e non il casinò
L’offerta per quanto riguarda il gioco d’azzardo è ormai molto ampia e non si può quindi avere la presunzione di imporre a chi spende i propri soldi regole insensate e pesanti restrizioni perchè il giocatore alla fine troverà modo di divertirsi in altro modo e di farlo senza dover sottostare ad imposizioni troppo spesso prive di buon senso. Ecco che i cambiamenti sono necessari e dovranno essere attuati al più presto, prima che la situazioni giunga al critico punto di non ritorno.