La crisi che da alcuni sta colpendo il settore del gioco d’azzardo terrestre, prevalentemente oltre oceano, sta cominciando a farsi davvero pesante anche nel vecchio continente e ciò costringe le case da gioco ad azioni sempre più drastiche per scongiurare un fallimento che, senza particolari accorgimenti sarebbe molto più vicino di quanto non si potrebbe immaginare ed ecco che anche nella Svizzera del benessere ci si trova costretti a prendere dei seri provvedimenti con dei tagli al personale.
Almeno 15 gli esuberi
Secondo quanto emerso in una recente riunione dei vertici della casa da gioco per permettere il benessere della struttura posta sulle sponde del lago svizzero, ci si vede obbligati a procedere con delle importanti riduzioni che toccheranno purtroppo direttamente i lavoratori e per alcuni di loro, circa una quindicina secondo quanto detto, si palesa un possibile licenziamento. Sicuramente la tensione sta crescendo anche tra il personale non direttamente coinvolto nei tagli infatti per il resto del personale, ad esclusione di coloro che incassano stipendi inferiori ai 4200 franchi al mese, si procederà con un taglio degli stipendi nell’ordine del 10%. Di questa riduzione i lavoratori potranno recuperare a fine anno quasi la metà nel caso in cui il casinò riuscisse a realizzare nel corso del 2015 almeno 38 milioni di euro di incasso, richiesta peraltro non folle, visto che l’anno passato gli incassi hanno toccato quota 42 milioni di euro.
Non tutti ragionano allo stesso modo
In una Svizzera dove anche la forza lavoro viene coinvolta nei tagli e dove il personale viene incentivato in funzione dei risultati, stridono i meccanismi utilizzata in Italia, come nel caso del Casinò di Saint Vincent di cui abbiamo parlato ieri e che ha desto numerose polemiche anche in consiglio regionale.
A tutto ciò in Svizzera si è arrivati non solo per la crisi globale delle case da gioco, ma anche per le nuove condizioni legate al cambio euro – franco che ha reso le cose ancora più difficili. Auspichiamo che le cose possano risollevarsi e che i lavoratori possano mantenere o venire presto reintegrati al lavoro. Speriamo inoltre che anche nel nostro paese si cerchi di trarre spunto dalle modalità operative degli svizzeri, che hanno sicuramente molto da insegnare a noi italiani.