Chi ruota attorno al mondo del poker sportivo italiano ha senz’altro sentito parlare almeno una volta di Alessandro Minasi, giocatore torinese che ha saputo conquistare in terra italiana tantissimi risultati e visto che le Wsop Circuit non c’erano ancora state non ha perso l’occasione per mostrare ancora una volta a quelli che si definiscono professionisti di questo gioco di che pasta è fatto, portandosi a casa prima moneta e anello dell’evento shortstack.
L’anello WSOP ad Alessandro Minasi
Una picca dell’IPT, una del mini IPT, un WPT National e tanti altri titoli di rilevanza conquistati negli eventi nazionali ed ora arriva per Alessandro anche un anello del WSOP Circuit, alla faccia di tutti coloro che si dichiarano professionisti del poker, ma che in carriera non hanno vinto nemmeno la metà di quello che il buon Minasi è riuscito a portarsi a casa.
Una persona umile che continua a definirsi un amatore, in quanto nella sua vita Alessandro è un imprenditore che opera nel territorio del torinese e che ama ritagliarsi spazio dagli impegni di lavoro per la sua passione: il Texas Hold’em. Un giocatore che riesce sapientemente a fondere lavoro e passione e che dimostra come si possa giocare con profitto senza per forza dover lasciare il lavoro per dedicarsi alla carriera di giocatore.
Sicuramente ad aiutarlo proprio il suo background imprenditoriale che gli consente di calcolare al meglio il rischio e sopratutto un’umiltà che solo chi ha avuto il piacere di conoscerlo può capire. Con il suo fare affabile e la sua educazione che pare quella sfornata da uno dei migliori collegi inglesi, difficile non apprezzarlo fuori e dentro le partite e la sua vittoria alle WSOP di Campione d’Italia non fanno che elevare ulteriormente la popolarità di questa kermesse pokeristica.
Nel frattempo i tornei continuano a susseguirsi e tutti sono in attesa di vedere di quali numeri sarà capace il main event. Sì perchè nonostante la vittoria di Minasi, anche questo evento dal buyin popolare è risultato essere un po’ sottotono: pochi i giocatori iscritti rispetto alle previsioni e a questo punto il nostro sospetto conferma sempre più che agli italiani queste strutture con poche chips non piacciano.
Soddisfatti comunque al casinò di Campione d’Italia che ormai ad una settimana dall’apertura della manifestazione è sempre costantemente vissuto da un via vai di persone: chi per giocare un evento, chi un satellite, chi il cash game e chi semplicemente per curiosare perchè è inutile negare che seppur gli eventi abbiano un costo abbordabile, non è comunque facile per tutti sborsare qualche centinaio di euro per sedersi ai tavoli di un torneo da poker.